STALKER
A
STALKER
Anno di produzione 2018 (inedito)
Soggetto originale di Roberto Ritondo
Drammaturgia di Roberto Ritondo
Interpretazione di Roberto Giannini
Regia di Roberto Ritondo
genere Dramma – durata 70 minuti ca.
Arriverà al Teatro Guanella, in via Giovanni Dupré a Milano, il 25 Novembre “Stalker” il primo spettacolo della stagione per Gli IncantAttori e tratterà di un tema attualissimo, gli stalker, che, come spesso sappiamo, portano all’uccisione delle loro vittime, dopo un lungo travaglio fatto di soprusi, minacce e persecuzioni.
Da ciò che potete leggere della sinossi di quest’opera, che metteremo in fondo, il regista e drammaturgo Roberto Ritondo, basandosi su un fatto realmente accaduto, scava a fondo nella psiche del suo personaggio, per capire le motivazioni che spingono una persona a diventare l’incubo di un’altra, il tutto senza giustificare tali atti in nessun modo e senza colpevolizzare la vittima, cosa che purtroppo capita molto, troppo spesso.
Lo spettacolo è un monologo composto da quattro quadri teatrali e che raccontano i cambiamenti all’interno della mente di uno stalker (c’è solo un attore in scena).
Ci è voluto del tempo prima che lo stalking venisse riconosciuto dalla legislazione italiana come reato, solo nel 2009 è stato introdotto nel codice penale. È qualcosa di pernicioso, di potenzialmente pericoloso per la vittima vessata da qualcuno che amava e che non accetta che il suo modo morboso di fare ha portato alla fine di quell’amore oppure ancora non accetta un rifiuto.
Da ciò che possiamo leggere della trama il protagonista maschile, Lorenzo, si comporta in questo modo aberrante per traumi infantili mai superati. Non essendo mai stato amato veramente, è incapace di amare e il protagonista non è che provi piacere nel far male agli altri in senso generale, ma non ha consapevolezza del fatto che la sua crescente condotta in senso negativo non sia gradita ad Anna. Anzi, Lorenzo perde sempre più percezione di quanto stia causando sofferenza alla moglie, diventando progressivamente più violento e manifestando l’evoluzione classica dello stalker che partendo da una relazione conflittuale attua sempre più azioni persecutorie e continuative con tutto ciò che ne deriva in termini di conseguenze psicofisiche di Anna, fino a ciò che in gergo psicologico viene definita la fase dello “scontro finale”.
La pièce non vuole altro che mostrare i meccanismi che entrano in gioco nella mente di uno stalker, nella sua relazione con la vittima, e vuole offrire spunti di riflessione, senza puntare il dito contro nessuno.
Vuole anzi cercare di aiutare le persone ad accorgersi che forse vivono una relazione malsana ad uscirne e il messaggio è rivolto sia alla potenziale vittima sia al potenziale carnefice perché certe cose potrebbero accadere ad ognuno di noi ma si può sempre fermarsi in tempo, fare scelte diverse, farsi aiutare e uscirne vivi.
SINOSSI
Ci sono tanti motivi per non riuscire a vivere serenamente. Per non apprezzare la propria vita, per non lasciarsi il passato alle spalle, per non sapere cosa sia l’amore, a volte anche spinti dalla rabbia più cupa o da paure che non hanno alcun fondamento. Lorenzo vive nel terrore di non essere amato, schiavo del rancore freddo verso i propri genitori adottivi, verso chi sta meglio di lui, verso tutte le donne che in passato lo hanno fatto soffrire. Nel suo animo, il dolore di una ferita che non si è mai cicatrizzata. Una ferita ancora sanguinante che lo trascina nelle tenebre, determinando il sorgere di ossessioni, malesseri psicologici ed atteggiamenti che gli impediscono di vivere serenamente il rapporto con sua moglie Anna.
Eppure nella mente di Lorenzo tutto ha un senso. Perché lui sa che lei lo ama. Lei ha bisogno di un uomo così, da amare incondizionatamente, per sentirsi amata e protetta. Lui sa che quella donna bella, piena di vita e di interessi, si renderà sua complice, lasciando che diventi ogni giorno più aggressivo, possessivo, fino a distruggere quello che un tempo era il loro amore. L’illusione di una relazione retta sul terrore della donna durerà poco e quando lei deciderà di lasciarlo, la paura dell’abbandono prenderà il sopravvento su di lui. E arriverà il buio.
TEMATICHE
Lo Stalking (dal verbo inglese “to stalk”, termine utilizzato nella caccia e traducibile nell’italiano “fare la posta” o “braccare”) è un meccanismo che si innesca nella mente di un individuo come complicazione di una qualsiasi relazione interpersonale e può essere visto come un insieme di molestie essenzialmente psicologiche, che si esplica con comportamenti persecutori, atteggiamenti minacciosi e di controllo nei confronti di una o più persone, con conseguenti violazioni della privacy e con un potenziale pericolo per l’incolumità personale.
NOTE DELLA REGIA
“Da un’opportunità e da un’intenzione. L’opportunità venutasi a creare un giorno, per caso, a seguito della conoscenza di una donna (colei che ha ispirato il testo attraverso la sua storia reale) che non ha fatto altro che incentivare ulteriormente il mio interesse nel presentare al pubblico un tema, ma soprattutto un messaggio, che già avevo in mente di trattare ma per il quale mi occorreva descrivere determinate sfumature. L’intenzione vi era già da alcuni anni, infatti, ma da drammaturgo non volevo spettacolarizzare la violenza o esaltare la figura della vittima come accade spesso, quanto dare modo a uomini e donne di riflettere ed identificare determinati segnali. Quelli che poi nel quotidiano altro non sono che le tappe attraverso cui uno stalker si materializza ridefinendo l’intera vita di una persona. Presentando così questo punto di vista, partendo dal racconto di chi per lungo tempo ha subito lo stalking, ho voluto mostrare quanto deviati possano diventare certi pensieri, eppur così difficili da accostare a chi ci circonda, se non addirittura a noi stessi.”
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Articolo redatto da Simona Ingrassia e Silvia Azzaroli